SOLUZIONE 4 

Oggi l’esperienza con le placche di ultima generazione consente di trattare chirurgicamente anche fratture semplici extraarticolari, una volta trattabili con l’apparecchio gessato, con l’obiettivo di una ripresa funzionale precoce ed in alternativa al poco confortevole apparecchio gessato. Se la frattura è particolarmente scomposta o interessa la superficie articolare e i frammenti sono scomposti, l’indicazione all’intervento chirurgico è assoluta. Oggi, nei traumi ad alta energia è a volte possibile ed indicato eseguire l’intervento con l’assistenza artroscopica per la valutazione della effettiva riduzione anatomica della superficie articolare o per escludere lesioni legamentose associate, che possono modificare il percorso riabilitativo post-operatorio. E’ importante sottolineare che anche se il chirurgo non ha esperienza con l’Artroscopia di polso è possibile riconoscre una lesione legamentosa anche dall’esame radiografico standard o dall’esame fluoroscopico dinamico eseguibile in sala operatoria.

SOLUZIONE 1 Trattamento incruento

SOLUZIONE 2 Fili di Kierschner.

SOLUZIONE 3 Fissatore esterno

Il “consenso informato”.

Oggi il trattamento di una frattura di polso prevede di considerare prima di tutto il paramentro della “stabilità” della frattura che appare ben evidenziabile dal 1° esame radiografico. Solo successivamentei si considerano altri parametri come l’età del paziente e le esigenze funzionali, pur sfatando la tendenza di un tempo che escludeva i pazienti anziani dall’indicazione chirurgica .

Oggi, se dall’esame radiografico risultano evidenti i criteri di instabilità di una frattura, si deve informare il paziente che il trattamento tradizionale con apparecchio gessato a distanza di1-2 settimane può rivelarsi inefficace e richiedere di intervenire chirurgicamente con tempi biologici non ottimali, oltretutto dopo che il polso ha subito un ulteriore traumatismo come quello delle manovre riduttive.

Oggi non è più giustificato non proporre da subito, sia nelle fratture extraarticolari “instabili” che nelle fratture articolari “scomposte”, un trattamento chirurgico con le placche di ultima generazione, sia nei pazienti giovani ed attivi che nei pazienti più anziani, ma in buone condizioni generali. Sarà il paziente a scegliere, appropriatamente informato dei rischi di scomposizione in itinere con il trattamento incruento e dei rischi classici legati ad ogni intervento chirurgico, il trattamento a lui più congeniale.