Nel 1° dito a scatto o “pollice a scatto” il processo infiammatorio colpisce il tendine flessore lungo nel suo passaggio all’interno della puleggia, chiamata “anulare”. Dopo un periodo iniziale caratterizzato da dolore localizzato all’articolazione metacarpofalangea, sensazione di crepitio e scatto episodico durante i movimenti del pollice, spesso il paziente giunge all’osservazione clinica mostrando lo “scatto” ogniqualvolta esegue la flessione della falange distale o addirittura si presenta con la falange distale bloccata in flessione ( Fig.3a,3b )
Anche a questo livello, una volta documentata con l’ecografia mirata la presenza di tenosinovite del flessore lungo del pollice ed esclusa con l’esame radiografico la presenza di artrosi della metacarpofalangea o di altra patologia ossea, il trattamento negli stadi iniziali prevede un approccio conservativo che consiste in un ciclo di fisioterapia ( tecar, laser, ionoforesi, ultrasuoni ), eventualmente associata al “riposo articolare” tramite un tutore che impedisca, per lo meno di notte, al tendine di bloccarsi all’imbocco della puleggia anulare ( Fast, Mod G o G1 a seconda della sua efficacia nel determinare la scomparsa dello scatto durante l’uso ).
Nei casi più avanzati anche una infiltrazione di cortisone o acido ialuronico può risolvere la sintomatologia. ( Fig.3c )
Nei casi in cui lo scatto si presenta con dolore ad ogni movimento di flessione della falange ungueale del pollice, o la falange stessa appare “bloccata” in flessione, solo l’intervento chirurgico di puleggiotomia, praticabile in anestesia locale e della durata di pochi minuti, potrà consentire al tendine di scorrere liberamente e alla falange distale di recuperare l’estensione ( o l’iperestensione ) completa ( Fig. 3d,3e ) con un rapido ripristino della funzione del pollice.
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