SOLUZIONE 2  Trattamento cruento

Quando il paziente lavora o pratica una attività sportiva agonistica o è comunque, pur essendo giovane studente, particolarmente attivo dal punto di vista sportivo, le esigenze funzionali aumentano.

Allora l’indicazione al trattamento cruento come prima opzione, con l’obiettivo di una mobilizzazione precoce e di favorire una consolidazione più prevedibile che con il trattamento incruento, si allarga fino a diventare la prima opzione, anche se la frattura è composta. L’esigenza di valutare in modo più approfondito la rima di frattura però aumenta, proprio per il rischio di una potenziale instabilità della frattura alle manovre che si praticano durante la sintesi. Ecco perché diventa indispensabile una tac, possibilmente nella sua ultima versione “cone beam”, per scegliere il tipo di sintesi più appropriato: la sintesi percutanea o a cielo aperto, con l’eventuale aggiunta di una moderna modalità di “guardare” all’interno della articolazione, ovvero con l’assistenza artroscopica. Vi sono in effetti sempre più esperienze riportate in letteratura che documentano lesioni legamentose associate anche ad una frattura composta di scafoide carpale, il che può modificare il percorso riabilitativo post-operatorio.

SOLUZIONE 1 Trattamento incruento

SOLUZIONE 3 La sintesi percutanea

SOLUZIONE 4 La sintesi a cielo aperto

Il “consenso informato” in caso di trattamento chirurgico.

In conclusione i termini “adulto-attivo” o “giovane-attivo” sono da assimilare. Hanno le stesse esigenze funzionali.

Ad entrambi si può indicare anche un trattamento incruento in una frattura composta, ma indagata con una Tac per confermare la reale composizione anche nel piano sagittale.

Ma il paziente deve essere informato della possibilità chirurgica, percutanea o a cielo aperto, che accelera i tempi di recupero, ma con tutti i rischi connessi ad un intervento chirurgico in generale ( ritardo di consolidazione, mancata consolidazione, infezione ), rendendolo partecipe e responsabile della scelta. Oppure, in caso il paziente opti per un trattamento incruento, lo si deve informare che si potrà o si dovrà ricorrere all’intervento nel caso il processo di consolidazione ( eventualmente studiato anche con la Tac !) sia troppo lento, o si presenti “ in ritardo” al 1° o 2° controllo radiografico.