SOLUZIONE 3 La sintesi percutanea
La sintesi percutanea o a cielo chiuso, è il trattamento sicuramente più in voga e consiste nella possibilità di stabilizzare la frattura con una vite di piccole dimensioni che viene inserita all’interno dell’osso lungo un filo-guida introdotto sotto controllo radiografico attraverso la cute. E questo in alternativa al classico accesso chirurgico. Ma è realmente indicato in tutti i tipi di fratture di scafoide apparentemente composte?
Vi sono in effetti alcuni presupposti indispensabili per optare per questa tecnica. Che la frattura sia realmente composta in tutti i piani spaziali e che il frammento prossimale si presti realmente ad una sintesi con vite, ovvero che non si verifichi una scomposizione del frammento prossimale durante la sintesi.
Poichè la radiografia tradizionale non sempre consente di valutare adeguatamente la rima di frattura nella sua distribuzione spaziale e la dimensione reale del frammento prossimale, è consigliabile, come già detto, ricorrere ad un indagine più approfondita come la Tac, preferibilmente nella sua versione più moderna ovvero la Tac “cone beam”.
SOLUZIONE 1 Trattamento incruento
SOLUZIONE 2Trattamento cruento
SOLUZIONE 4 La sintesi a cielo aperto
Il “consenso informato” in caso di trattamento chirurgico.
In conclusione i termini “adulto-attivo” o “giovane-attivo” sono da assimilare. Hanno le stesse esigenze funzionali.
Ad entrambi si può indicare anche un trattamento incruento in una frattura composta, ma indagata con una Tac per confermare la reale composizione anche nel piano sagittale.
Ma il paziente deve essere informato della possibilità chirurgica, percutanea o a cielo aperto, che accelera i tempi di recupero, ma con tutti i rischi connessi ad un intervento chirurgico in generale ( ritardo di consolidazione, mancata consolidazione, infezione ), rendendolo partecipe e responsabile della scelta. Oppure, in caso il paziente opti per un trattamento incruento, lo si deve informare che si potrà o si dovrà ricorrere all’intervento nel caso il processo di consolidazione ( eventualmente studiato anche con la Tac !) sia troppo lento, o si presenti “ in ritardo” al 1° o 2° controllo radiografico.