La rottura del legamento collaterale ulnare dell’articolazione metacarpo-falangea del pollice viene attualmente considerata una delle più comuni lesioni della mano negli atleti in genere e sicuramente la più comune lesione dello sciatore. Il legamento collaterale ulnare si trova al di sotto dell’aponeurosi del muscolo adduttore del pollice ed é la struttura che permette al pollice di eseguire una presa stabile. Nel caso di rottura completa l’estremità prossimale del legamento può ripiegarsi su se stessa e l’aponeurosi si può trovare interposta tra le due estremità del legamento (Fig.1). In questo caso l’immobilizzazione, per quanto prolungata nel tempo, non porterà a guarigione. L’articolazione rimarrà instabile e tutti i tipi di impugnatura rimarranno deficitari.

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Meccanismo di lesione

La lesione è il risultato di una apertura forzata del pollice, come avviene appunto nel caso di una caduta sulla mano aperta che tiene il bastoncino da sci, oppure nel tentativo di afferrare una palla o durante una collisione con l’avversario.

Trattamento.

Le lesioni più comuni sono rappresentate da una lacerazione parziale del legamento collaterale ulnare. In questo caso il trattamento consiste nella immobilizzazione del pollice per 3 settimane con stecca gessata o con un tutore ortopedico facilmente reperibile in commercio.

Nel caso il legamento sia completamente rotto il trattamento deve essere chirurgico e consiste nella riparazione diretta del legamento o nella sua reinserzione a livello della base della 1a falange del pollice tramite piccoli sistemi di ancoraggio che si affondano nell’osso (fig.2 a).

A tale trattamento segue la immobilizzazione del pollice in apparecchio gessato o in tutore ortopedico per almeno 4 settimane. Già dalla 2a settimana si dovranno iniziare gli esercizi di mobilizzazione attiva della falange distale del pollice per evitare che si formino aderenze tra l’apparato estensore ed il legamento riparato. Dopo le 4 settimane di immobilizzazione si consentirà la ripresa graduale dei movimenti di flesso-estensione dell’articolazione metacarpo-falangea. Sarà tuttavia opportuno proteggere il pollice con il tutore ortopedico da movimenti di apertura per altre 2-3 settimane, evitando comunque attività lavorative o sportive che richiedono l’esecuzione di una pinza forzata per almeno 10 o 12 settimane.

L’esame radiografico, indispensabile per una diagnosi completa, può a volte rivelare il distacco di un frammento osseo dalla base della prima falange del pollice. Tale lesione è da considerarsi una frattura da strappamento da parte del legamento e richiede un adeguato trattamento chirurgico di osteosintesi (Fig.2 b,c).

Ritorno all’attività sportiva.

Considerando che tale lesione colpisce spesso atleti in attività agonistica o comunque persone giovani dedite ad attività sportive, é importante che la ripresa degli allenamenti avvenga rapidamente. Gli atleti possono riprendere l’attività sportiva già durante la fase iniziale di immobilizzazione e proseguirla anche durante il trattamento riabilitativo utilizzando un tutore ortopedico di protezione o un tutore di materiale termoplastico modellato direttamente sulla mano del paziente.

Tali tutori proteggono l’articolazione metacarpofalangea del pollice dai movimenti di lateralità che potrebbero mettere in tensione le

strutture capsulolegamentose lese dal trauma.

Nel caso di uno sciatore è consigliabile che questi porti in ambulatorio il bastoncino da sci che usa solitamente nella pratica sportiva e il guanto da sci. Sulla mano dello sciatore verrà modellato il materiale termoplastico che farà presa nell’atto di stringere il bastoncino o si proverà l’adattabilità di tutori ortopedici reperibili in commercio. Queste apparecchiture manterranno la mano in una posizione di prensione funzionale proteggendo l’articolazione lesa, in caso di nuovi traumi, fino a che il tessuto cicatriziale non avrà ricreato condizioni di stabilità sufficiente a sopportare gli stress.