Lo scheletro di una persona adulta è composto da più di 200 ossa: una delle più piccole è senz’altro lo scafoide carpale.
Questo piccolo osso, concorre a formare l’articolazione del polso e, spesso e volentieri, tende a fratturarsi in individui adulti, pienamente sani, durante l’attività fisica o lavorativa.
Capita spesso che un uomo o una donna, anche giovani, cadano pesantemente sulla propria mano, con il polso che si trova in una situazione di iperflessione o di iperestensione, magari durante una partita di calcio o di tennis. Immediatamente, chi subisce il trauma, si troverà a provare un acuta sensazione di dolore, ma senza che il polso perda di stabilità.
Questo genere di situazione è esattamente quella in grado di provocare differenti scenari con in comune una singola diagnosi: la frattura dello scafoide carpale.
Un trauma come la frattura dello scafoide carpale non è fra le più semplici da individuare, infatti, spesso capita che il dolore scompaia, che il gonfiore si attenui tramite l’uso di ghiaccio e che il polso cessi di provocare dolore. In realtà, anche dopo mesi o addirittura anni, il problema potrebbe ripresentarsi a causa di un errato processo di consolidazione della frattura. Il paziente comincerà ad avvertire una certa dolenzia al polso ed un senso di debolezza, questo a causa di una probabile pseudoartrosi.
Sia che il paziente si renda conto che c’è qualcosa che non va dopo mesi, sia che, allarmato da un’eventuale tumefazione e gonfiore della zona interessata, si rechi subito dal medico, non è detto che gli esami radiologici riescano immediatamente ad evidenziare il problema: può essere infatti necessario ripetere ulteriori radiografie anche a settimane o mesi di distanza, per accertare definitivamente l’esistenza di una frattura allo scafoide carpale.
Le soluzioni per questo particolare trauma vanno dal classico apparecchio gessato, solitamente di 6 settimane, fino all’eventuale ricorso alla chirurgia mininvasiva.
Per maggiori dettagli sulla frattura dello scafoide carpale, non esitate a contattare il Dr. Pier Paolo Borelli, specialista in ortopedia e chirurgia della mano tramite la seguente mail.