La mano è un organo molto complesso costituito da innumerevoli strutture anatomiche, tendini, legamenti, ossa i cui movimenti devono essere perfettamente coordinati per esprimere al massimo le sue funzioni.
Ecco perché il trattamento delle lesioni della mano è sempre stata una sfida.
Vi sono ancora oggi ostacoli da superare e i risultati spesso non sono quelli sperati dal paziente, dal terapista e dal Chirurgo della Mano.
Non è sempre facile combinare fattori come l’accesso tempestivo ai Servizi dedicati alla terapia della mano, a trattamenti personalizzati, gestiti da terapisti che non solo conoscano quali strutture anatomiche sono interessate dalla lesione ma che conoscano la biomeccanica del loro fine funzionamento.
L‘evoluzione delle strumentazioni e delle tecniche chirurgiche nella Chirurgia della Mano ha permesso oggi di puntare ad incredibili risultati per un recupero funzionale, sempre più rapido, sia in ambito lavorativo o sportivo che nelle attività quotidiane, ma senza la Terapia Riabilitativa della Mano questi risultati non possono essere raggiunti.
La guarigione non dipende in effetti solo dalla qualità del gesto chirurgico, ma dal rispettare il giusto timing per iniziare una Riabilitazione che è diventata sempre più dedicata ad affrontare le innumerevoli particolari condizioni che limitano il movimento del polso o delle dita della mano.
Rispettare il giusto timing per iniziare la Riabilitazione spesso è la chiave di un buon risultato funzionale. Ecco perché il chirurgo della mano deve “operare” in stretto contatto con un Terapista della Mano.
L’evoluzione della Riabilitazione della Mano al giorno d’oggi ha accompagnato l’evoluzione delle tecniche chirurgiche facendo diventare realtà il concetto della Riabilitazione Precoce della mano.
Da anni questo obiettivo si basa su un tempestivo intervento di un Terapista della Mano in grado di confezionare, se necessario, uno tutore statico-dinamico in materiale termoplastico, personalizzato, e che imposti contestualmente un percorso riabilitativo fino a che il quadro clinico possa essere ritenuto stabilizzato.
Esistono inoltre in commercio dei Tutori Modulari, assemblabili in pochi minuti dal terapista o dal chirurgo stesso, e acquistabili dal paziente nei negozi di Ortopedia, che consentono di accorciare ulteriormente i tempi riabilitativi.
Ad esempio un paziente potrà iniziare la fase riabilitativa analitica tramite un tutore applicato dallo stesso chirurgo della mano, a volte già in sala operatoria al termine dell’intervento, e sottoporsi alcuni giorni dopo alla valutazione del Terapista della Mano, già in una fase di iniziale recupero.
Il Terapista della mano adatterà quindi il protocollo riabilitativo al quadro clinico che si ritrova davanti. Il terapista avrà comunque ricevuto in tempo reale le immagini trasmesse dal chirurgo al momento dell’applicazione del tutore (oltre alle immagini intraoperatorie utili per capire la problematica riabilitativa) e sarà così in grado di percepire la potenzialità di guarigione dei tessuti che si ritrova a gestire.
La modalità di assemblaggio dei vari accessori di questi tutori di ultima generazione può essere modificata durante il percorso riabilitativo , così da trasformare in itinere la funzione del Tutore stesso, in base al graduale recupero di movimento a carico delle strutture tendinee o capsulolegamentose responsabili della limitazione articolare da trattare.
Spesso è lo stesso Tutore Statico, confezionato per la fase iniziale dell’immobilizzazione, che diventa, al momento opportuno, un Tutore Statico-Dinamico o Dinamico Progressivo per coprire anche la fase riabilitativa.
Vi sono inoltre apparecchiature per la Mobilizzazione Passiva Continua. Si tratta in pratica di esoscheletri con cui mobilizzare precocemente e gradualmente le diverse strutture anatomiche ( tendini, legamenti, muscoli ) per correggere o prevenire una rigidità conseguente ad un intervento chirurgico o ad un traumatismo. Le apparecchiature sono impostate dal chirurgo o dal terapista affinchè i movimenti passivi continui avvengano sempre all’interno della soglia del dolore. Il range di movimento viene semplicemente adattatto al recupero graduale del movimento stesso.
L’obiettivo finale del Terapista della Mano è quello del recupero globale dell’organo mano nello spazio. Si sente sempre più spesso parlare di Riabilitazione Propiocettiva, ovvero quello di recuperare la funzione sensitiva e motoria delle strutture muscolo-legamentose che regolano il movimento del polso e delle dita della mano. Far recuperare il più rapidamente possibile al paziente la percezione spaziale della struttura anatomica sede della lesione consente il reinserimento della stessa nello schema delle attività quotidiane e delle specifiche gestualità sportive o lavorative dle paziente.
Con l’obiettivo di ottimizzare i risultati in termini di qualità e di tempi di recupero è stato infine pensato un nuovo approccio terapeutico con la Maps Therapy.
La Maps therapy è una terapia basata su una mobilizzazione analitica progressiva e sequenziale con una tavola che rappresenta una evoluzione della tavola canadese, strumento base ed indispensabile ad ogni terapista della mano.
Per fare questo è importante sapere esattamente quale struttura anatomica (muscoli, tendini, legamenti, tessuto cartilagineo, tessuto osso ) contribuisce alla rigidità o perdita di movimento per affrontarla con precisione biomeccanica.
Non sono tecniche isolate ma si applicano in progressione, adattandosi man mano al progressivo allungamento o elasticità dei vari tessuti.
Si tratta di una sequenza di sedute in cui ogni struttura anatomica viene affrontata in maniera individuale ( muscolo, legamento, tendine) e nel momento più appropriato, per ottenere il miglior risultato in termini di funzione.
Un elemento imprescindibile per ottenere questo è che il paziente lavori frequentemente seguendo linee guida molto precise.
Per rendere il regolare trattamento accessibile a tutte le categorie di pazienti e semplificare il lavoro abbiamo rivoluzionato la tecnica per migliorare la sua flessibilità ovvero abbiamo creato decine di posture e di esercizi differenti dal punto di vista biomeccanico per affrontare ogni tipo di problema.
Questo approccio Terapeutico, che possiamo definire sempre più selettivo, può essere considerato l’ultimo step per il risultato funzionale oppure essere finalizzato a preparare al meglio la struttura anatomica su cui il chirurgo dovrà lavorare.
L’uso della nuova tecnologia e la disponibilità di Internet può creare inoltre nuove possibilità di approccio riabilitativo: con tavole dedicate siamo ora in grado di far fare gli esercizi al paziente anche a casa sua. In questo caso il monitoraggio del paziente avviene a distanza: con semplici codici facciamo posizionare al paziente la struttura anatomica da riabilitare nella posizione più efficace biomeccanicamente, adattando di sessione in sessione, le posizioni in base al miglioramento dell’escursione articolare, mantenendo così la precisione della tecnica e la sua riproducibilità anche senza la presenza del terapista.
I dati possono essere anche analizzati da software speciali, che registrano i progressi da una sessione all’altra, calcolando il tempo ritenuto necessario per la stabilizzazione della lesione.
Il centro di Riabilitazione della Mano Brescia affronta tutte le problematiche legate alle fratture di polso, alle lesioni legamentose del polso e delle dita, alle lesioni tendinee, alle fratture dei metacarpali e delle falangi. La finalità è quella di raggiungere in tempi sempre più rapidi un recupero funzionale stabilizzato per un reinserimento del paziente non solo nelle attività quotidiane, ma anche sportive e lavorative.
Infine i parametri clinici che utilizziamo per definire stabilizzato un percorso riabilitativo, ovvero l’escursione articolare, la forza espressa nella prensione nei vari tipo di pinza, e la sensibilità, vengono misurati con precisione e con appositi strumenti affinchè, su richiesta del paziente, possano essere tradotti per quantificare eventuali Postumi Permanenti nei vari ambiti valutativi ( Infortunistica in Responsabilità Civile, Infortunistica Privata, Infortunistica del Lavoro).